fbpx

aria di casaAria di casa

Non è la giornata ideale per mettersi in viaggio. Nuvole grigie ricoprono il cielo e sono basse nel bosco, a formare una densa nebbiolina. Hanno voglia di andare e partono comunque, ormai respirano aria di casa.

Al limitare di quel bosco è situato un paesello con poche case, per lo più costruite in legno e in sasso, disposte in cerchio. In mezzo c’è una piazzetta con una fontana in pietra, anch’essa rotonda, dalla quale zampilla un pò d’acqua.

Vorrebbero avvicinarsi di più per osservare le luci colorate accese degli addobbi natalizi, sparsi ovunque. Dalla finestra della casa più vicina a loro si può intravedere un alberello di Natale. Si respira un’atmosfera calda e accogliente, che da un bel significato di Natale, del quale vorrebbero conoscere più particolari. Un cane in lontananza abbaia, probabilmente li ha visti, meglio ripartire.

Allontanandosi dal mare, la temperatura è tornata a farsi rigida. Mantenendo un’andatura veloce si scaldano subito, Loretta in volo non ha difficoltà a stare al passo.

Tra non molto dovrebbero arrivare dove sono scesi i lupi per fuggire alla neve dell’alta montagna. Un piccolo branco di conoscenza di Oliviero, che se ne sta nascosto durante il giorno, per uscire la notte.

Quando arrivano cercano il faggio secolare, che riconoscono immediatamente per le sue dimensioni. Il suo tronco non eccessivamente grande, sorregge rami lunghissimi, ora spogli.

Iniziano a chiamare a gran voce “lupo Ogin”, e l’eco risuona nel bosco.
“Ma chi è che fa tutto questo rumore?” sentono dire, e da una cavità del tronco esce un gufo alquanto assonnato.

“Andate da un’altra parte ad urlare, io sto riposando!”.

“Ci perdoni signor gufo” interviene Linda con gentilezza. “Non sapevamo che lei stesse riposando qui. Non era nostra intenzione disturbarla”.

“Vabbè, fa niente. Comunque lupo Ogin non c’è, e nemmeno il suo branco. Hanno dovuto rinunciare a questa zona l’autunno scorso, quando l’orso Bess ha risparmiato la vita del suo cucciolo, che si era allontanato. Ora viene qui lui a fare il suo letargo, e non è molto socievole. Vi conviene allontanarvi”.
“Lei saprebbe indicarci la via per raggiungere il paese con la statua dello scoiattolo ridente?”, chiede Rev.

“Non credo a quello che vedo!” esclama il gufo , sgranando i suoi occhi color senape; le sue nere pupille si dilatano. “Tu sei Loretta! Ho visto i tuoi genitori ieri. I tuoi nuovi padroni hanno avvisato quelli dove vivevi prima che sei scappata,e sperano che tu stia intraprendendo il viaggio per tornare qui”.
“Questo significa che siamo vicini” esulta Loretta.

“Ma si, se ci muoviamo subito, domani mattina arriveremo”.

Data la felicità della pappagallina, non possono rimandare. Il gufo non è molto veloce, e talvolta deve fare delle soste. Ma che fortuna averlo incontrato, altrimenti non avrebbero saputo quale direzione prendere. Considerando che è stato sveglio tutta la notte, essendo un animale notturno, è un tantino stanco.

All’imbrunire sente il bisogno di fermarsi, non ce la fa più a proseguire. Appollaiato sul ramo di un albero, chiude gli occhi e si addormenta. Non ha certo un piumaggio colorato come Loretta, ma il suo colore bruno lo rende particolarmente mimetico.

La fortuna ha fatto visita ai nostri amici viaggiatori, e questo grazie alla fiducia riposta nelle proprie capacità.

L’indomani Loretta potrà riabbracciare i suoi genitori e Rev prova un brivido di piacere a pensarci, perchè sa che presto anche lui tornerà dalla sua famiglia.

Facebook
Google+
Email