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tramontoIl ritorno

“Non ti ho mai chiesto Linda, cosa ti hanno detto i tuoi genitori il giorno che sei partita con me. Sei entrata nella tana, e sei uscita in un attimo. Devi essere molto convincente!”
“Che ingenuo sei, Rev! Nella tana non c’era nessuno”.

“Come? Nessuno sa che sei partita? Accidenti Linda, oggi è il ventunesimo giorno del nostro viaggio, ci siamo conosciuti il successivo alla mia partenza. Questo significa che saranno tutti in pensiero per te!”

“Ah perchè invece la tua mamma che ti ha dato il consenso, secondo te non è in pensiero!”
“Non è questo il punto”.

“Si scusa so cosa vuoi dire. Comunque i miei genitori erano partiti da qualche giorno, come ogni anno in questo periodo. Si recano, con un gruppo, ad un grande bosco dove, dicono, ci sono le migliori nocciole. Ne raccolgono in grande quantità, e poi le distribuiscono a tutti quegli scoiattoli, che non possono farsene scorta per l’inverno, perché sono malati o anziani. Chiedono sempre anche a me di andare, ma io mi rifiuto.

Sono arrabbiata con loro, o almeno lo ero, perché vorrei che dedicassero più tempo a me e non agli altri. Poi grazie a questo viaggio, ho capito che è una cosa bellissima quella che fanno, di amore per il prossimo, e che dovrei esserne orgogliosa.

All’inizio ho accettato di venire con te solo per dargli una lezione. Se fossero rientrati prima del mio ritorno, si sarebbero preoccupati. Ora sono un pò in pensiero in realtà ma, secondo i miei calcoli, sono ancora in giro anche loro”.

“Io sono convinto" prosegue Rev, "che questo viaggio mi abbia già dato tanto, e credo valga anche per te.  Sono partito per esplorare il mondo che mi circonda, ma in realtà ho conosciuto molto quello dentro di me, ho incontrato me stesso.

Anch’io sai ero arrabbiato con la mia mamma, che mi faceva sempre stare con le mie sorelline. Se invece di considerarlo come un obbligo, mi fossi goduto i momenti con loro, che ogni giorno facevano nuove scoperte, mi sarei divertito a vedere lo stupore nei loro occhi. Magari avrei potuto essere una guida per loro, ma sono ancora in tempo per rimediare”.

Oliviero li avvisa che stanno arrivando. Tra poco sarebbero scesi dalla nave.

“Io e Linda siamo d’accordo sull’iniziare il nostro viaggio di ritorno verso casa. Aiutiamo noi Loretta a ritrovare la sua famiglia. Ha detto che si trova ai piedi delle montagne a nord, sulle quali, tra i suoi meravigliosi boschi, anche le nostre famiglie ci stanno aspettando”.

Mentre la nave ultima le manovre di attracco, loro toccano terra dopo il volo aggrappati ad Oliviero. Li fa scendere vicino alla spiaggia, dove c’è meno confusione.

L’attenzione di Rev, in cielo, è stata catturata da un abete in centro alla piazza dietro il porto. Come poteva un albero così grande, essere cresciuto in mezzo al cemento? Pieno com’era di palle colorate, fiocchi rossi e fili dorati, non ne aveva mai visti. E’ la prima cosa che chiede ad Oliviero quando scendono.

“Ah quello...ne portano uno ogni anno con un grosso camion, e lo addobbano a piacere per il Natale. La festa più importante dell’anno dicono, e poi io vedo i marinai che passano l’intera giornata ad ubriacarsi”.creatività

“Il Natale...” dice Rev. “Io ho sentito dire alcune volte, che è il giorno in cui nasce un bambinello di nome Gesù. Mi sono sempre chiesto che senso ha, credere che lo stesso bambino, possa nascere ogni anno”.

Interviene Loretta: “in realtà ha un significato molto più profondo, che io non riesco a spiegare bene. Ma conosco qualcuno che lo può fare al posto mio, quando arriveremo dai miei genitori”.
Oliviero gli da alcune indicazioni sul tragitto che li ricondurrà nel bosco, e gli augura ogni bene.

Non ama molto gli adii, ma dona a Rev il suo berrettino turchese. Lui vorrebbe contraccambiare con la sua sciarpa o la sua collana di conchiglie, ma il gabbiano rifiuta.

“Fanno parte del vostro viaggio, e vi ricorderanno momenti importanti che avete vissuto”. Così dicendo spicca il volo e si allontana.

“Grazie amico mio, grazie di tutto” sussurra Rev commosso.

Le indicazioni di Oliviero erano corrette. Dalla pineta dove avevano dormito con Clock, con un paio d’ore di strada arrivano ad un bosco, dove trascorreranno la notte.

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