L'orso bruno
Partono al crepuscolo, gli gnomi vanno a raccogliere funghi, Rev e Linda riprendono il loro viaggio in due. Si sono salutati con calma la sera, prima di coricarsi, con baci e lunghi abbracci.
Rev ha messo nel suo zainetto il boomerang che gli è stato regalato. Può tornare utile per staccare frutti sui rami troppo alti, o per difendersi dall’attacco di qualche nemico.
Intraprendono il viaggio di ritorno verso il bacino del fiume, dove hanno visto le stelle cadenti, ma questa volta sulla terra ferma. Continuando a seguire il corso del fiume, avrebbero raggiunto la sua foce, dove si immette nel mare.
Rev e Linda non hanno mai visto il mare e questa possibilità, accende la loro curiosità. Il cielo è nuvoloso, l’aria frizzante, e la neve non si fa attendere. Qualche fiocco inizia a cadere a metà mattinata, ma ci vorrà del tempo perchè imbianchi il paesaggio.
Rev si ferma: “lo senti anche tu Linda?”
Si guardano con occhi increduli, il rumore che odono è il grugnito di un orso.
“Non è vicinissimo” dice Rev, “ma meglio allontanarsi”.
“Ascolta attentamente” aggiunge Linda, “a me sembra più un lamento. Magari ha bisogno di aiuto. Aspettami qui, saltando da un albero all’altro posso avvicinarmi, senza farmi vedere”.
Rev non ha nemmeno il tempo di fiatare, e si ritrova solo.
Linda si sta avvicinando, il lamento è sempre più forte. In una buca, abbastanza profonda da non permettergli di uscire, c’è un orso bruno di media corporatura, pancia all’insù.
Gli animali circostanti, intimoriti dalla sua presenza, seppur innocua al momento, se ne stanno in silenzio per non farsi notare.
“Ehi scoiattolina, ti ho vista” dice l’orso.
Linda riporta lo sguardo su di lui, che la sta salutando con la zampa destra, mostrando i suoi lunghi artigli. La sinistra è appoggiata sulla pancia.
“Lo sai che sei finito in una trappola?” chiede Linda.
“Si lo so, ma non riesco ad uscire”.
“Beh non dai l’impressione di uno che le sta provando tutte per venirne fuori. Da come sei stravaccato, sembri più ad un party”.
I suoi occhi in realtà sono visibilmente preoccupati, ma la sua espressione è bonaria. La sua fisionomia cicciottella nasconde un grosso animale, che in realtà è un tenerone.
Linda gli promette di tornare subito. Va a chiamare Rev e lo convince a seguirla. Non è un’impresa facile salvare un orso, e possono diventare il suo pasto, una volta fuori.
E’ presente un tasso, andato da poco a dormire dopo la caccia notturna. E’ stato svegliato dal lamento dell’orso e, tra uno sbadiglio e l’altro, propone di intrecciare più funi di edera, per formarne una resistente, da attaccare ad un ramo e calare nella buca.
Mentre Linda ed un’altro scoiattolo, si arrampicano sugli alberi per staccare le funi più lunghe, Rev, con l’aiuto del castoro e del tasso, rotolano dei tronchi nella buca, perchè l’orso possa creare degli scalini e non scivolare durante l’uscita.
L’impegno di tutti crea una fune molto resistente, e un valido sostegno per la riuscita di questa impresa, che sembrava impossibile. L’orso esce dalla buca e dalla commozione si mette a piangere; le sue sono lacrime di gioia.
Alcuni degli animali che lo hanno aiutato, sono grandi come una delle sue zampe, perciò indifesi rispetto a lui. Questo non gli ha impedito di salvarlo, perchè la loro unione ha dato vita ad un’alleanza talmente forte e grande, che va ben oltre le fattezze fisiche.